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sabato 28 gennaio 2012

promise is the word

Eh lo so…mi sto facendo prendere la mano…è il terzo post nella serata….ma ci tenevo a partecipare alla sfida di Bird is the word.

La parola è promise. Mi piace….E mi piace moltissimo questo blog che ogni settimana dà una parola nuova…amo le parole.

Ho fatto una pagina di art journal, riassumendo delle frasi in cui c’è la parola Promise. Spero che sia carino.

:)

Grazie sempre delle visite.

I write in English, for my foreigner readers. :)

I desired to partecipare to the challenge of Bird is the word. Promise is the word. I like this word. And i love this blog that every week gives a new word. I love words.

I made an art journal page, resuming some phrases in which i wrote the word promise. I hope it seems nice :)

Thanks for coming.

 

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52 week project 4/52

La foto di questa settimana ha una storia :)

Da quando frequento il mondo scrap, ho fatto nuove e belle amicizie.

La signorina carinissima accanto a me nella foto si chiama Cristina, ed è una giovane amica scrapper.

L’avevo conosciuta via mail e messaggio, quando facemmo assieme un ordine da daniela Angius per comprare un bel po’ di cose scrappose. Lei abitava poco lontano da me e venne a prendersi il pacchetto, ma sfortunatamente non la conobbi, perchè passò a prenderlo quando non c’ero.

Poi..abbiamo fatto amicizia su facebook e ogni tanto ci salutavamo…

Ultimamente, causa scarso spazio, ho messo in vendita certi punchers che non uso tanto e lei si prenotò per due. Disse che sarebbe passata a prenderli e ….venerdi, si è trovata al policlinico. E dai punchers è nata una bellissima chiacchierata di più di un’ora. Mi ha tenuto compagna per un po’…abbiamo preso un bel caffè e ci siamo raccontate parrecchie cose…con l’impegno di rivederci presto a casa mia per scrappare un po’.

Mentre chiacchieravamo ho pensato subito che dovevamo farci una foto per ricordare il momento e così…con il telefono…Ma ne sono molto contenta.

A presto Cristina mi ha fatto grande piacere conoscerti. Sei una bella persona..altro che Crudelia ;)

 

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Mystery in venice

Eccomi qui, buon sabato sera!

Stasera in poco tempo ho realizzato questo Lo. Avevo due sfide cui partecipare e volevo assolutamente scrappare le foto del Carnevale di Venezia.

C’è un antefatto. La prima volta che vidi Venezia avevo 13 anni, era il 1984, d’estate ad agosto. I miei genitori ed io facevamo sempre un viaggio di un quindici giorni. Quell’anno toccammo Abbruzzo, Marche, Emilia Romagna e Veneto.

Giravamo in auto senza prenotare così alla ventura.

Ma quel viaggio non fu particolarmente bello. Mio padre non stette bene per nulla, tanto che a Verona dovemmo andare anche a fare una toccata e fuga in ospedale. E per questo motivo per tanti anni ho avuto un brutto ricordo del veneto, di Verona e di Venezia, che mi era sembrata triste e malinconica. E il ricordo peggiorò…mio padre morì di infarto il 30 Agosto di quell’anno.

Non ci sono mai più tornata e non ci sarei mai più tornata.

Poi ho conosciuto Max…E una delle gite che mi spinse a  fare nel primo anno che stavamo assieme, fu..una gita a Venezia. Era il febbraio del 2006. Eravamo assieme da un anno e stava cominciando il carnevale.

E…sorpresa…Venezia non era triste nè malinconica…era viva e colorata e bellissima. Mi piacque talmente tanto che dopo due settimane, nella domenica dell’ultimo weekend di Carnevale ci tornammo e io scattai milioni di foto. E mi piacque tanto che ci tornammo anche l’anno dopo. E ci siamo tornati anche altre volte…E da allora ho considerato Venezia la mia città italiana preferita. Ma anche perchè no? tra le più belle del mondo.

E sono riuscita a tornare anche a Verona…e sono riuscita a ricordare solo le cose belle….Mio padre, architetto e professore di storia dell’arte, mi spiegava la storia dell’arte sempre a favoletta per non farmi annoiare…e mi ricordo solo le cose che mi ha insegnato.

Le maschere veneziane mi hanno sempre affascinato.

Sarà per quell’aura di mistero, che nascondono il volto…sarà perchè spesso si vedono nei film horror, di cui sono amante. Tanti le trovano inquietanti ma io le trovo pazzescamente affascinanti.

Tanto è che ne ho fatte anche io a mano…Qui

Ma passiamo al Lo….

Vi ho detto che avevo scattato migliaia di foto? bene…non volevo fare solo un Lo con qualche foto più bella…volevo scrappare TUTTE le foto di Venezia. E così…ho preso un bell’album comprato da Fnac, 30x30 e ho cominciato a scrappare la prima pagina. L’album è nero…e direi che è perfetto per l’alone di mistero che regna in queste foto. Così me lo trovo già iniziato :)

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Con questo Lo, partecipo a due sfide.

Sfida Lo sfondo nero di Scrapper della notte e sketch n. 63 di sketchabilities.

Scusate se mi sono dilungata nel post.

A presto.

Il giorno della memoria

Da quando ero piccola, mia mamma mi ha sempre raccontato delle storie della guerra che lei ricorda molto bene.

Mi ha raccontato dei campi di prigionia degli inglesi dove è stata e di quello dove fu imprigionato mio nonno, all’epoca ufficiale dell’esercito.

Mi ha raccontato di bombe e bombardamenti, di sveglie nel cuore della notte, della paura e della fame….

La storia più vera non è quella che si impara sui libri ma quella che si tramanda nei ricordi delle persone.

Ho letto il diario di Anna Frank. Ho letto Se questo è un uomo. Ho letto l’amico ritrovato. Ho letto la tregua.

Ho visto la lista di Schindler un sacco di volte. Ma nessun film può lontanamente avvicinarsi alla realtà.

Il fatto che sia accaduto e tutti (o quasi condannino) non vuol dire che non possa accadere di nuovo.

Bisogna ricordare per tramandare. Un uomo senza passato non può avere futuro.

Questo è il mio modo di celebrare la Giornata della Memoria. Ho approfittato di questa sfida, con la parola Remember, perfetta per il mio proposito.

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Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi